UN SUCCESSO DI QUALITÀ E DI NUOVE PROSPETTIVE PER L’EVENTO VINE&WINE ROSSI NATIVI

UN SUCCESSO DI QUALITÀ E DI NUOVE PROSPETTIVE
PER L’EVENTO VINE&WINE ROSSI NATIVI
Cividale del Friuli, 18-19 Novembre 2017

Si è chiuso a Castello Canussio di Cividale del Friuli “Vine&Wine Rossi Nativi” con un successo di partecipazione di professionisti internazionali di altissimo livello. L’appuntamento, ideato da ERSA e realizzato dal Consorzio delle DOC-FVG in collaborazione con il Progetto Vino di Collisioni Festival, è stato dedicato ai vini rossi autoctoni della Regione Friuli Venezia Giulia.

Decine di esperti internazionali, sommelier, giornalisti e importatori provenienti da USA, Canada, Cina, Svezia, Austria, Paesi Bassi, Francia, Russia e non solo, hanno avuto la possibilità per un intero week end di confrontarsi, con i produttori e tra loro, in merito ai vini autoctoni protagonisti dell’evento: il Refosco dal peduncolo rosso e il Refosco di Faedis, il Terrano e il Tazzelenghe, il Pignolo, lo Schioppettino e Schioppettino di Prepotto.

I seminari, moderati dallo scrittore e Direttore Creativo del Progetto Vino di Collisioni, Ian D’Agata, hanno affrontato temi quali le tecniche di produzione dei vini, le modalità di comunicazione, l’export, il marketing, ma anche e, soprattutto, hanno favorito un incontro diretto fra i produttori, i vini selezionati e gli esperti internazionali, con la possibilità da un lato di spiegare al meglio il proprio lavoro ed il legame con il proprio territorio e, dall’altro, di porre direttamente domande, evidenziare qualità, criticità e possibilità nei diversi mercati esteri.

L’importante è impegnarsi a trasmettere la conoscenza di questi vitigni, di valorizzare queste eccellenze in modo didattico e con competenza” sostiene infatti Ian D’Agata, “i vitigni sono ottimi e hanno grandi potenzialità sul mercato internazionale contemporaneo, ma è importante che vengano raccontati dai produttori ai professionisti, che sapranno a loro volta apprezzare la loro storia e le loro sfumature e diventarne dei veri promotori all’estero”.

Aspetto importante per permettere la diffusione di questi vitigni meno conosciuti è la grande uniformità. “Chiaramente, ogni produttore ha il suo stile e questo è importante” fa notare Laura DePasquale, presidente di ARTisanal, sezione Fine Wines di Southern, Florida, “ma è altrettanto importante una certa uniformità e pulizia dei vini, che permettono di riconoscere e apprezzare il vitigno per sé e di ricercarlo in tutto il mondo”, e non c’è dubbio che i rossi friulani ben rispondano a questa esigenza. “Qui c’è abilità e qualità” ammette Susan Gordon, giornalista di vino per Forbes specializzata in vini italiani, “i vitigni, così come gli stili, sono molto chiari e si riconosce subito la bontà delle materie prime e la qualità dei produttori”.

I sommelier chiedono di poter essere informati per meglio scegliere e poter consigliare con competenza i propri clienti su prodotti eleganti e non ridondanti. Come suggerisce Caroline Mattsson, sommelier presso Soders Kalla in Svezia, “educateci, fateci conoscere i vostri vini, e noi saremo ben lieti di proporre a nostri clienti qualcosa di nuovo, moderno e appetitoso”. “Senza trascurare l’importanza di un ottimo abbinamento con la nostra cucina, che non dista troppo da alcuni sapori della vostra” prosegue l’educatore svedese Pontus Jennerholm, una prospettiva che si rivela anche interessante per il mercato cinese che, come riconoscono i presenti, trova nel suo rapporto con il cibo la vera chiave di lettura del vino e che quindi non può che sposare rossi così fruttati e dall’acidità piacevolmente marcata.

L’iniziativa prosegue la collaborazione tra la Regione Friuli Venezia Giulia e il Festival Collisioni di Barolo per valorizzare la nostra cultura enogastronomica e valorizzare la grande biodiversità che ne sta alla base, permettendo a professionisti di toccare con mano i luoghi e le tipicità delle nostre terre. A fianco dei vini rossi, non sono mancati i grandi bianchi: la Ribolla e il Friulano, ma anche Pinot Grigio e Sauvignon, e gli abbinamenti con i piatti tradizionali, grazie alle cene ed alle visite organizzate sul territorio da PromoTurismoFVG e dalle associazioni Schioppettino di Prepotto e Refosco di Faedis specificamente studiate per coinvolgere gli ospiti e immergerli nell’atmosfera, nei profumi e nei sapori del Friuli Venezia Giulia.

Noi conosciamo bene la bontà e qualità dei nostri vini” ha affermato l’Assessore alle Risorse agricole e forestali Cristiano Shaurlima la vera sfida è farle conoscere sempre più anche fuori dai nostri confini. I sommelier, i giornalisti del settore e gli importatori esteri devono essere i primi destinatari della nostra comunicazione: attraverso di loro possiamo raggiungere il grande pubblico internazionale. Attraverso di loro possiamo far capire il fortissimo legame fra i nostri vini ed il nostro territorio che è ciò che li rende unici ed inimitabili’ ancor di più se parliamo di vitigni autoctoni che rappresentano davvero la storia e le radici della nostra viticoltura.

Un progetto pronto a crescere in collaborazione anche con altre Regioni per coinvolgere, anche ristoratori e produttori che sappiano affiancare al vino, la bontà delle materie prime locali portando queste eccellenze anche nei Paesi esteri.

Intanto una parte degli esperti arrivati a Cividale ha deciso di fermarsi ed intraprendere un tour della regione, tra assaggi e visite in cantina, per esplorare ancor meglio il territorio e i suoi vini, gli altri professionisti ci lasciano sicuri, come sostiene la sommelier di Stoccolma Viktoria Linell, che questa esperienza non abbia fatto altro che renderli ancora più curiosi sulle varietà friulane.